Più del 90% degli Italiani accede ad Internet; l’88% lo fa quotidianamente e l’85% da mobile: un dato che è allo stesso tempo causa e conseguenza di evidenti trasformazioni nei comportamenti degli utenti. Innanzitutto oggi siamo abituati ad avere tutto a portata di click (informazioni, indicazioni stradali, prodotti, vacanze) e questa tendenza si sta spandendo a macchia d'olio anche in settori tradizionalmente più legati alle sfera intima. La salute, ad esempio, è sempre stato un ambito particolarmente delicato e la paura per la diffusione dei propri dati personali sul web resta uno spauracchio più o meno diffuso. Eppure anche i servizi sanitari online godono da tempo di un'inedita fiducia da parte degli utenti che, nel fascicolo elettronico e nei referti medici online, individuano risorse utili e pratiche.
Nel 2020 conoscere le abitudini dei nuovi “pazienti digitali” è necessario, proprio come prendersi cura della loro salute. Ma qual è lo scenario attuale? Quanti sono gli utenti che già usufruiscono di servizi web legati alla sanità? E quali sono considerati più utili? Scopriamolo insieme.
Per il 52% degli Italiani i servizi sanitari online erano percepiti come una comodità già nel 2018, come registra l'Osservatorio Welfare Reale Mutua. E dato il ricorso sempre più dilagante al digitale da parte degli utenti per risparmiare tempo ed energie, non stupisce che il trend si rafforzi nel 2020 nell'ottica di saltare file e lungaggini burocratiche. Secondo un'indagine eseguita da MioDottore nel 2019, i servizi sanitari digitali considerati più utili sono:
Riguardo al primo punto, è importante sottolineare che non solo gli italiani reputano utile prenotare visite mediche online, ma il 30% di loro lo ha fatto già nel 2018. Un unlteriore sentore della conversione dei pazienti al digitale è offerta dal fatto che le prenotazioni su MioDottore sono quasi triplicate nel 2019, avvicinandosi al milione e mezzo.
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Nel 2019 1 ricerca su 20 ha riguardato la salute; ciò equivale a dire che ben due italiani su tre hanno cercato online informazioni circa la propria o quella di un familiare (il +14% in tre anni). Attraverso un’analisi delle query di natura sanitaria online, siamo in grado di individuare le intenzioni di ricerca più comuni.
Nel caso di intenzione di ricerca informativa, i trend d’interesse dei “pazienti digitali” registrano al primo posto esami in chiave generica e piuttosto comuni, come "esami del sangue" (volume di ricerca mensile: 12.100) ed esami in gravidanza (1.300). Ad un livello più profondo gli esami ricercati sono meno comuni, ma comunque generici: "esami per celiachia" (880) o "esami della tiroide" (320). Più si frammenta il panorama delle query, maggiormente emergono le necessità informative o i timori legati ad un esame per i quali i pazienti digitali ricorrono al web. Come dismostrano gli esempi: "esami ormonali quando farli" (260) e "mammografia fa male" (320).
Nei casi in cui invece si parla di azioni online, i volumi di ricerca parlano chiaramente. I pazienti digitali sono interessati all’accesso dal web:
Un ulteriore elemento che completa il quadro è il filone che riguarda i laboratori di analisi. Qui le query includono quasi sempre la località, ed è il caso di sottolinearlo, gli utenti che fanno queste ricerche si trasformeranno quasi sempre in pazienti.
E a questo punto, perché non scoprire come funziona Google?
Sebbene, come riporta l’indagine Tech4life, il 49% degli utenti che compiono azioni online legate alla salute e alla prevenzione siano giovani, l’Italia detiene un record europeo. Infatti si distingue dagli altri paesi per un sostanziale equilibrio tra le fasce d'età dei pazienti digitali:
Sono principalmente le donne a prenotare online le visite mediche; una prevalenza probabilmente legata all'abitudine di ricorrere più spesso degli uomini ad un consulto professionale, anche solo preventivo. Infatti, proprio la prevenzione è una tendenza che si sta fortemente diffondendo nello stile di vita degli Italiani, ripercuotendosi inevitabilmente sui loro comportamenti digitali. In particolare:
Tech4life ha rilevato che, negli ultimi 5 anni, la tipologia di prevenzione non sollecitata maggiormente diffusa è costituita dalle analisi del sangue (67,1%), seguita dalle visite mediche specialistiche (63,8%) e dai test diagnostici quali pap-test o mammografie (54,7%).
Insomma, l'attenzione verso la propria salute sembra un valore importante per il 62,6% della popolazione che, sempre più spinta dallo slancio della prevenzione, trova nella prenotazione online di visite specialistiche, nei referti sanitari online o addirittura nella cartella clinica online ottime risorse per non perdere tempo in file secolari o attese telefoniche infinite.
Ma non solo: i volumi di ricerca geolocalizzata che abbiamo visto più su rivelano l'esistenza di interessanti bacini di utenti, pronti per essere intercettati dalla strategia digital del tuo centro di analisi cliniche!
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