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A cosa serve Instagram? Come usarlo? Ecco il nuovo studio



Pubblicato: 26-09-2019 Social Media

Il nuovo studio di Quintly su oltre 5 milioni di profili business e privati ci svela a cosa serve Instagram e come comunicare al meglio sul nostro canale.

Instagram ha 1 miliardo di utenti attivi mensilmente nel mondo e costituisce il principale canale di comunicazione per numerosi brand e influencer. Infatti sono sempre più numerosi i lanci di nuovi prodotti o gli annunci di partnership su questa piattaforma, ma la vera svolta per i marchi è la possibilità di essere a stretto contatto con gli utenti, tastandone le necessità e comprendendone gusti e trend. D'altro canto, i profili privati continuano ad usare il social network come "visual diary". Ma scopriamo più nel dettaglio a cosa serve instagram.

Come viene utilizzato questo social dai diversi tipi di account e quale genere di contenuti crea maggior engagement? Uno studio svolto sulle performance di 34.121 profili business e 5.4 milioni di post tra gennaio e giugno 2019 ha rivelato risultati davvero interessanti.

 I dati e i focus dell'analisi

Per una panoramica dei dati considerati, essi possono essere suddivisi in sei gruppi (applicabili anche al vostro profilo Instagram nel caso vogliate studiarne l'andamento):

  • Tasso di crescita
  • Performance dei tipi di post
  • Lunghezza delle didascalie
  • Analisi degli hashtag
  • Uso delle emoticon
  • Performance delle pubblicazione durante i giorni feriali e festivi

Tasso di crescita

L'incremento dei profili è del 16%. Instagram cresce sempre più, di giorno in giorno. Come è possibile affermarlo? In base all'aumento medio dei fan delle pagine analizzate. Anzi, più precisamente, i profili analizzati sono cresciuti tra il 9.4% e il 16% in metà anno.

Performance dei tipi di post

Il 68,2% sono singole immagini. Gli utenti su Instagram sono attanagliati da questa scelta: pubblicare una singola foto, un carosello o un video. Ogni tipologia di post ha il suo peculiare modo di raccontare una storia e quindi di creare engagement. In cosa consiste la percentuale tra i diversi profili?

  • 68%: immagini
  • 18% video
  • 14% carosello  

Tuttavia i profili più grandi pubblicano più video: essi occupano infatti il 30% del piano editoriale, contro il 10% dei profili con meno follower. D'altronde parliamo principalmente di brand e influencer che condividono spot, interviste o altro genere di video avendo  a disposizione alti budget per realizzare questi contenuti.

Infatti le immagini sono il formato di post che crea meno engagement: 24,9% in meno rispetto ai caroselli e 49% in meno rispetto ai video.

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Lunghezza dei post

Il 67% dei post presenta dai 150 caratteri in su. Sembrerebbe che molti utenti e brand mettano un sacco d'impegno nell'ideare una didascalia all'altezza della pubblicazione: il 30,8% contiene 150 - 300 caratteri della descrizione, mentre il 35.8% usa più di 300 caratteri.

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Uso di emoticon

Sembrerebbe che la gente su Instagram si faccia un sacco di risate, dal momento che ovunque vediamo lei: ðŸ˜‚. Ma dal momento che la stabilità emotiva non è un trend sul social network, ecco che la seconda emoticon più comune è: ðŸ˜­. In realtà, più del 50% dei post non è corredato da emoji, ma la maggior parte dei post che li impiegano ne include da 1 a 3. 

Lo studio dimostra che maggiore è il numero delle emoticon, maggiore sarà l'interazione con il post (anche per profili privati con pochi followers); e dunque a parità di seguaci, più alto è il numero di emoji, più la pubblicazione creerà engagement. 

#Hashtag

Se vogliamo raggiungere un numero più alto di utenti e aumentare la visibilità del nostro profilo è necessario ricorrere agli hashtag. Nonostante ciò, il 28% non ne utilizza (salvo poi metterli nei post su Facebook, magari). Dallo studio emerge che:

  • 3 hashtag: 35,2%
  • 4 -10 hashtag: 23,1%
  • più di 10 hashtag: 12,9%

Un altro dato rilevato è come il numero di hashtag inseriti è inversamente proporzionale al numero di followers: nei gruppi con oltre 10.000 seguaci il 37% dei post sono pubblicati senza neppure un hashtag. Questo a conferma di quanto la loro funzione consista nella ricerca di visibilità ed engagement. 

Feriali o festivi? Questo è il problema:

Nonostante la maggior parte dei post venga pubblicata durante la settimana, è nel corso del weekend che gli utenti sono più attivi su Instagram. Il tasso di interazioni nel fine settimana è più alto del 27,3% rispetto a quello dei giorni feriali. 

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Per avere le idee sempre più chiare su come utilizzare al meglio Instagram per i tuoi canali, continua a seguire il blog di Key Associati! Comincia con lo scoprire le novità in arrivo su Instagram e Facebook.

Fonte: Quintly.com

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